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La storia di un aviatore bresciano, Gino Montini, e della sua progressiva presa di coscienza che lo conduce a una scelta antifascista. Dalle sabbie del deserto libico, dove riesce a salvarsi grazie alle sue doti personali e a una buona dose di fortuna, è trasferito all'aeroporto di Ghedi, vicino alla sua Brescia. Qui vive lo sfacelo dell'8 settembre, ed ancora una volta riesce ad evitare la cattura. A Brescia scopre la Resistenza delle Fiamme Verdi e decide di unirsi a loro, prima nella clandestinità cittadina, poi arruolandosi nelle formazioni partigiane della Valcamonica. Divenuto vicecomandante di distaccamento, è inviato in città ed è uno degli organizzatori dell'insurrezione, relativamente incruenta, di Brescia. Dopo la guerra, decide di dedicarsi alla formazione dei giovani in uno spirito di pacificazione che non metta però sullo stesso piano i diversi valori per cui si è combattuto.